Sagra della Bruschetta al Tartufo – Strettura (PG)

sagra della bruschetta al tartufo strettura

Potete anche non avere un quarto di sangue Umbro come me, potete non amare  il piacevolissimo odore di gas che emette durante l’utilizzo, ma sicuramente tutti conoscete “l’oro nero dell’Umbria”, il famosissimo tartufo nero. Mettetevi comodi perchè questa volta il viaggio sarà lungo, quasi come la distanza tra Roma e questo posticino sperduto. La nostra prima volta a questa sagra risale al 2014, anno in cui la follia di Tony lo portò ad organizzare un viaggio totalemente a mia insaputa, tra Umbria, Marche e Abbruzzo ovviamente in sella al nostro Ciccino.

sagra della bruschetta al tartufo strettura

Abbiamo girato in lungo e in largo dalle Cascate delle Marmore alle Fonti del Clitunno, da Acqualagna alle Gole del Furlo, fino ad arrivare a Castel Sant’ Angelo sul Nera, alle Grotte di Stiffe e Rocca di Mezzo. Era da tanto che Tony mi diceva che tra i suio sogni c’era quello di fare un viaggio in scooter e sono veramente contenta di essere riuscita a realizzare questo sogno con lui e non mancherà sicuramente occasione di parlarvi di questo nostro viaggio, che ci ha regalato momenti bellissimi e centinaia di km percorsi tra la natura che la nostra meravigliosa Italia ci regala.

Avendo toccato tre Regioni e molti tra paesi, pesini e paesetti, vi lascio immaginare quante pietanze siamo riusciti ad assaggiare e delle quali ci siamo innamorati, ma tra tutte ha vinto sicuramente il tartufo. Per me è stata una piacevole riconferma perchè ho fin da piccola una casetta in un piccolo paesino Umbro, mentre per Tony è stata una piacevole conferma su alcuni piatti e una scoperta su molti altri. In tanti anni che vengo in vacanza da queste parti, devo essere sincera  non avevo mai notato la Sagra, ma da quando in questa occasione l’abbiamo scoperta, non ce la siamo lasciati sfuggire neanche nel 2015 e 2016 quando ormai era giunta alla 28esima edizione.

Trovare questo posticino non è difficile dato che siamo nelle immediate vicinanze di Spoleto, anche se in realtà sapendo che gli abitanti sono poco più di un centinaio è facile capire che non parliamo di una vera e propria metropoli. Partendo da Roma si percorre un breve tratto di A1 fino ad Orte e poi la Statale Flaminia per circa 50 km.

L’ultimo tratto di strada fa proprio al caso nostro. La Flaminia infatti è tra le più gettonate tra i motociclisti in quanto ricca di curve emozionanti e panorami verdi e rigogliosi. A qualsiasi ora e in qualsiasi giorno la si percorra infatti, è matematicamente certo incontrare in entrambe le direzioni gruppi organizzati di centauri che danzano su questa strada. Il sabato e la domenica nel periodo tra aprile e giugno si raggiungono affluenze ancora più numerose. Quando percorrevo questa strada da picolla, sul sedile posteriore della macchina di papà, li guardavo sempre a bocca aperta come se stessero facendo chissà che strana esperienza, d’altronde quello che vedono i bambini è bello anche per questo.

Tornando ai giorni nostri, dopo un’oretta abbondante di strada e qualche piccola deviazione fatta per distrazione, ci accorgiamo che siamo vicini perchè sentiamo la musica e capiamo che tutto è già pronto per questa manifestazione che è una delle più lunghe del nostro repertorio, ben 17 giorni di festa!

sagra della bruschetta al tartufo strettura

La “Polisportiva Strettura 87” presente nel cartellone, è quella che ospita la manifestazione, che si svolge infatti proprio nel campo sportivo, con lo spirito di pubblicizzare il prodotto locale e con il ricavato, sostenere le squadre di calcio che da queste parti vanno forte, con lo Strettura Calcio e lo Strettura ’87, con grande orgoglio degli abitanti del posto. Chi è di queste parti poi, non può non conoscere l’ottimo pane di Strettura e la mitica Rocciata Umbra. Della rocciata vi diamo prova diretta con la produzione artigianale effettuata personalmente da mia nonna, che non rappresenta il mio quarto di DNA Umbro, ma che per amore di mio nonno ha imparato a farla come se l’Umbra fosse lei.

sagra della bruschetta al tartufo strettura

Si tratta di una sfoglia arrotolata a serpentello, all’interno della quale vengono messe mele, pinoli, uva passa, cioccolato, fichi secchi, prugne e quello che trovate nella credenza o meglio, questa è la ricetta nostrana! Poi in forno e tutti pronti a deliziarsene. Per quanto riguarda il pane invece, da queste parti il filone la fa da padrone e ci sono molti paesini che ne fanno il fiore all’occhiello con antiche tradizioni che si tramandano di generazione in generazione.

Quello di Strettura è particolare per la sua semplicità: acqua assolutamente di sorgente, lievito e farina; dopo la lievitazione, cottura per un’ora e se per caso vi trovate due fette di mortadella, la merenda è assicurata (ricordate, anni di vacanze da queste parti, saranno servite a qualcosa no???). Dato che in quest’occasione è protagonista insieme al tartufo nero, la variante proposta da me non è presente nel menù, che risulta essere comunque molto ricco in quanto a scelte.

sagra della bruschetta al tartufo strettura

C’è solo l’imbarazzo della scelta e i prezzi sono lievemente più alti di una classica sagra, ma direi solo per la presenza del tartufo che non si può definire un prodotto economico. Avete già capito dai numeri accanto ai piatti quali sono state le nostre scelte… Antipasto Stretturese, composto da: bruschetta al tartufo, bruschetta al pomodoro, bruschetta con olive nell’impasto e dell’ottimo olio che da queste parti è il re della gastronomia. Si continua poi, con salsiccia di cinghiale, frittata al tartufo, formaggio e fagioli tartufati, per un totale di € 8,50.

sagra della bruschetta al tartufo strettura
2015-2016

 

Come potete notare, non ci sono stati cambiamenti negli anni, ma la cosa non ci è dispiaciuta per niente, anzi. Per quanto riguarda il primo, di solito cerchiamo di fare due scelte diverse in modo tale da poter assaggiare due piatti differenti, ma in questo caso abbiamo optato entrambi per le ciriole al tartufo.

sagra della bruschetta al tartufo strettura

Si tratta di una pasta titpica da queste parti, fatta solo con acqua e farina. Spostatevi di qualche km, o forse addirittura qualche metro e vi accorgerete che gli stessi ingredienti cambieranno nome così potete trovare gli umbricini o umbrichelli, oppure gli stringozzi o strangozzi. Comunque chiamateli come volete, ma se non li conoscete assaggiateli perchè sono buonissmi e con il tartufo raggiungono vette sublimi! (€ 8,50 anche in questo caso). Abbiamo accompagnato antipasto e primo con dell’ottimo vino “della casa” e poi abbiamo deciso che non avevamo proprio spazio per il secondo o altro.

Siamo rimasti seduti ancora un po’ godendo del piacevole clima che si gode da queste parti, in considerazione del fatto che siamo a quasi 400 mt s.l.m. e di conseguenza una temperatura totalmente diversa da quella alla quale siamo abituati in questo periodo dell’anno a Roma. Facciamo una passeggiata nel campo sportivo dove sono allestiti alcuni stand, presenza classica delle sagre e poi pronti in sella, questa volta non per tornare a casa bensì al Camping le Marmore, ma qui inizia un’altra storia…

camping le marmore

Alla prossima sagra!

 

 

 

 

 

Pubblicato da sagreinmoto

Mi piace osservare quello che ai più sfugge, rivivere immagini antiche, sognare ad occhi aperti. Mi piace il buon cibo e la genuinità della natura, mi piace scrivere ed immortalare le mie osservazioni...