Come va va

Un giorno, ovviamente in sella al nostro Ciccino, vediamo una pubblicità di una paninoteca che attira la nostra attenzione: “Come va va” dove l’immagine del panino era veramente interessante.

Appena posso inserisco il nome nel mio quadernino degli appunti mangerecci, sicura che prima o poi tornerà utile.

Quel giorno ovviamente arriva, anche prima del previsto perché trovandoci per caso in zona Monte Sacro ed essendo casualmente ora di pranzo, la scelta ovviamente è stata molto facile. Se ci aggiungiamo poi che era il mio onomastico e che ogni scusa è buona… Decidiamo così di concederci un piccolo stacco e un vizietto, dato che per noi birra e panino sono una bella accoppiata.

Accompagnati come sempre dal nostro fedele tom tom, soprattutto per l’ultima parte del percorso quando  iniziano le stradine di quartiere che o le conosci o con il nostro orientamento veramente sono dei grossi ostacoli, arriviamo finalmente davanti al negozio. Il posto è  molto carino e caratteristico, in quanto ci si siede su delle enormi botti e una parete è interamente piena di birre di ogni genere. Ci accoglie il proprietario dicendo che alcuni ingredienti mancano, ma ci sono talmente tanti tipi di panini che avrebbe anche potuto non informarci, c’è veramente l’imbarazzo della scelta! La prima scelta da fare è proprio sul tipo di panino, in quanto si può scegliere tra il panino piccolo chiamato “Va” che pesa 100 gr. e costa 4,00 €  e quello grande che si chiama “Va va” del peso di 180gr. e costa 6,00 €.

Con il menù davanti e dopo molto pensare, scegliamo “Menare il can per l’aia” e “Chi ben comincia” per entrambi nella versione piccola, il tutto accompagnato da due birrette “ichnusa” che sinceramente non conoscevo. I panini sono espressi perciò caldi e croccanti; porchetta, scamorza affumicata, melanzane grigliate e salsa rusticana formano il primo panino, mentre nell’altro ci sono scamorza affumicata, salsa Vesuvio e di solito la spianata di cinghiale che in quest’occasione faceva parte degli ingredienti mancanti, sostituita perciò (senza rimpianti) dalla salsiccia.

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Chi ben comincia… – Menare il can per l’aia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che dire? Alla fine eravamo pienissimi e veramente soddisfatti, anche della birra che è stata una piacevole scoperta.

Per la prossima volta ho già le idee chiare: “Chi c’è c’è”  con capocollo, burrata e scamorza, e poi,  “Carta canta” con speck, burrata, lattuga e salsa Vesuvio e infine “Finché c’è vita c’è speranza”, con prosciutto crudo, bufala affumicata, carciofini e salsa delizia. Mmmhhh, uscirei subito!

Se ci passate….approfittatene!

Luisa