Sagra del Fungo Porcino a Lariano
La Sagra del Fungo Porcino a Lariano rappresenta una vera e propria prelibatezza per dei veri sagronauti come noi. Punto cardine e appuntamento storico tra le manifestazioni gastronomiche del Lazio.
Rappresenta inoltre una tra le più importanti sagre dei funghi in Italia raggiungendo nel 2016 il traguardo della 26esima edizione.
Come per altre manifestazioni anche questa rientra in una delle nostre preferite. Oltre ad offrire molte varietà di piatti a base di funghi porcini, l’ampio spazio a disposizione offre la possibilità di allestire una vera e propria mostra mercato.
A disposizione dei visitatori infatti c’è un’ area di 6000mq e più di 150 stand con ogni tipo di merce. Si va dal buonissimo pane che rende famosa la cittadina, alle ciambelline al mosto.
Articoli per la casa e piante la fanno da padrone in un altro punto dell’area aespositiva. Altri spazi sono caratterizzati dalla vendita di prodotti regionali tipici, fino ad arrivare ad i giocattoli per i bambini ed ai famosissimi funghi porcini.
E’ presente uno stand per le informazioni e un altronel quale è possibile acquistare il bellissimo calendario micologico.
Ogni anno purtroppo ce ne sono pochi esemplari e per averlo è necessario perciò acquistarlo nei primi giorni della manifestazione.
Durante la settimana l’accesso agli stand è previsto dalle ore 16:00 mentre il sabato e la domenica dalle ore 10:00. Per quanto riguarda gli stand gastronomici invece, l’apertura è dalle 18:00 e il sabato e la domenica anche dalle 12:30.
Normalmente la sagra inizia a metà settembre e dura per 10 giorni.
Settembre rappresenta infatti il mese per antonomasia per un’ottima scorpacciata di funghi ed è il mese in cui sono concentrate tutte le sagre possibili e immaginabili, ce ne sono in tutta Italia da Sondrio a Messina passando per Napoli e Ferrara. Per quelle nel Lazio siamo molto preparati (Lariano, Colle di Fuori, Oriolo) per le altre ci stiamo attrezzando.
Se siete pronti iniziamo e vi diciamo:
In questa occasione non ci sono molti dubbi inerenti il menù perchè fortunatamente rientra ancora in quelle poche sagre con prezzo popolare. Dal nostro archivio infatti ecco qui il ticket che viene consegnato alla cassa e che permette alla modesta cifra di 10,00 € di cenare abbondantemente.
Fino al 2015, l’ambiente era molto caratteristico in quanto sotto all’enorme tendone allestito per mangiare, erano presenti varie casette di legno ognuna per un tipo diverso di piatto. Dal 2016 invece l’ambiente era un po’ meno rustico a nostro parere, e ci è dispiaciuto. Per quanto riguarda il primo c’è veramente l’imbarazzo della scelta. Fettuccine, pici, cellitti, riso, polenta, stringozzi ecc, in alcuni casi anche con la possibilità di scegliere se in bianco o al sugo e in più vaschette varie per aggiungere in autonomia parmigiano o pecorino e peperoncino.
Essendo sempre dell’idea che è meglio scegliere due portate diverse per assaggiare più cose, anche in questa occasione non ci siamo smentiti, ed ecco il nostro vassoio:
Cellitti e fettuccine in bianco con tanti funghi porcini, panino detto “cazzotto” ovviamente con funghi porcini. Compreso nel menù si può scegliere tra acqua da 1/4 lt o vino, bianco o rosso, simpaticamente servito in bottigliette con il logo della sagra (che ovviamente ogni anno tornano a casa con noi). In svariati anni di frequentazione a questa sagra, vi possiamo assicurare di aver sempre trovato piatti gustosissimi e ottimi, tanto che lo scorso anno la nostra presenza è stata per due sere. I primi sono abbondantissimi e ben conditi, infatti a volte può capitare di far fatica a mangiare il panino, buono anche lui. Che fare in questi casi? Ovviamente torna a casa con noi, insieme alle bottigliette di vino (vuote però).
La permanenza è sempre breve perchè, unico neo della sagra, si mangia in piedi di conseguenza non c’è molta voglia di rimanere a rilassarsi come capita di solito. Gustato il tutto perciò iniziamo il lungo giro per gli stand dove ogni anno si riesce sempre a comprare qualcosa. Le ciambelline al mosto e il pane sono immancabili, ma può capitare anche di non resistere alla tentazione di qualche prodotto calabrese o pugliese quali ‘nduja e taralli. Per viziarci un po’ fino al giorno dopo, prima di andar via ci concediamo l’ultimo sfizio puntando al dolce questa volta: due ottime ciambelle fritte per la colazione del giorno dopo.
Dato che l’odore è decisamente accattivante e che vengono fritte al momento in un mega pentolone, non sempre ne compriamo solo due per il giorno dopo e in questo caso…ciambella alla mano si rinizia la passeggiata per gli stand 🙂 .
Con le mani piene di zucchero vi salutiamo con la speranza di avervi fatto venire il languorino e la curiosità di assaggiare i buonissimi piatti, vi comunichiamo le date appena confermate per il 2017. Ci vediamo lì?
E’ pronto anche il nuovo calendario!
Per qualsiasi ulteriore curiosità:
http://www.sagrafungoporcinolariano.it/
Ps: ecco le bottigliette tornate con noi!
