Sagra Perchè?

sagra-degli-gnocchi-3

Vi siete mai chiesti il perché del propagarsi in maniera esponenziale delle sagre nel nostro territorio ? Solo qualche decina di anni fa, la sagra era un sottoprodotto della bella giornata, qualcosa che attraeva in qualche modo ma poi, pensandoci su bene veniva scartato ed i motivi erano semplici. Cerchiamo di analizzarli. Vale la pena spostarsi a volte  anche di molti chilometri per gustare un piatto che magari nel vicino ristorante fanno più o meno allo stesso modo? Vale la pena di abbandonare il confort di un’ambiente curato  e di un servizio al tavolo per avventurarsi in luoghi dove la maggior parte delle volte si mangia in piedi o al massimo su dure panche di legno? E’ logico abbandonare la certezza di un clima ottimale per avventurarsi verso qualcosa che spesso non ha nemmeno riparo sopra le nostre teste? Direi che già da soli questi tre motivi sono sufficienti per far pendere l’ago della bilancia verso qualcosa di più stabile.Forse qualcuno potrebbe azzardare un fattore economico a favore delle sagre ma credetemi, purtroppo in anni ed anni di frequentazione posso smentirvi assolutamente, “non si risparmia una lira” per dirla alla vecchia maniera. I prezzi, specialmente nell’ultimo periodo dove l’andar per sagre e’ diventato un fenomeno di massa sono sempre molto molto vicini ai prezzi non dico di un ristorante ma quantomento di una discreta trattoria ed in più bisogna aggiungere le spese di benzina per raggiungere il posto. Ed allora come mai questo fenomeno si è tanto diffuso?

sagre_02

Semplice perché ci siamo stufati delle solite cose che abbiamo a portata di mano, perché evadere non è più la passeggiata della domenica, e perché tramite queste manifestazioni abbiamo la possibilità di scoprire nuovi posti, che mai e poi mai, avremmo immaginato pieni di storia e di bellezza, pieni di tradizioni che nessuno ci ha mai spiegato!

Essere sagronauti, significa mettersi in gioco, rischiare anche di prendere la pioggia ed il freddo, o di sudare sotto il sole, significa ore di fila per un piatto tipico e chilometri di viaggio per averlo, ma significa anche conoscere il nostro paese, scoprirne gli angoli meno conosciuti, la realtà culinaria spesso legata ai mestieri o alle condizioni sociali. Andar per sagre offre la possibilità di passare una giornata all’aria aperta, di far giocare i bambini, di socializzare con il dirimpettaio di panca e se si è fortunati anche di farsi dare qualche ricetta dalle anziane signore del paese che ci guardano un po’ confuse perché quello che noi andiamo cercando è quello che loro hanno fatto per tutta una vita!